Sì, perché Alma Sala Varani già a 4 anni (siamo nel 1928) faceva parte delle “Piccolissime”, seguite da Suor Emilia o suor Maria, non si ricorda bene. Sua mamma (Colombo Carolina) faceva parte delle Donne di Azione Cattolica, assieme alla mamma di Mariangela e Vincenzo Torriani, e voleva che la figlia seguisse da subito l’associazione.
Poi, naturalmente, ha seguito tutte le tappe dell’Azione Cattolica:
-
Beniamina
a 8 anni
-
Aspirante
a 12 anni
-
Gioventù
Femminile a 16 anni
-
Effettiva
a 18 anni e delegata aspiranti.
Le responsabili di cui si ricorda sono state: Giuseppina
Pizzi, Giuseppina Lovati, Angela Scorti, Angelina Beccalli.
Si ricorda in particolare gli anni della gioventù
(1940-1945), quando si ritrovavano la domenica pomeriggio con don Giovanni
Arrigoni all’Oratorio Femminile, che allora (e fino agli anni 60) si trovava
nell’attuale scuola materna di via Bollate. Lei e le altre “Effettive”: Alma
Sioli, Annunciata Tradati, Giuseppina Tradati, Annunciata Bonvicini, Bambina
Giussani, Mariangela Torriani (che poi sposerà Giancarlo Boldorini). Stavano lì
fino alle 7 di sera, poi venivano i giovani: Vincenzo Torriani (quello del Giro
d’Italia), Paolino Torriani (Presidente dei Giovani che sarebbe morto in
guerra, come ricorda una lapide in un’aula dell’Oratorio Maschile) e altri.
Grande prete, quel don Giovanni, che tra le tante
iniziative si occupava di mandare i pacchi con i viveri ai prigionieri in
Germania. E nei pacchi, quanto pane sfornato straordinariamente dal panificio
della famiglia dell’Alma, in via
Bertola. Una famiglia sempre disponibile ad accogliere (anche nascondendo in
casa i partigiani), a servire, a fare del bene. A quanti sacerdoti l’Alma ed il marito Pino Varani hanno fornito
aiuto, servizio e amicizia.
Una disponibilità al servizio personale e nelle
organizzazioni (San Vincenzo, Gruppo Carità, Unitalsi, Oasi San Giacomo).
Dopo tutto per l’Alma “la mia vita è sempre stata servire”.
Intervista del 6/12/2008 - MT
UNA
VITA CON
L’AZIONE CATTOLICA
Durante il nostro cammino di
quest’anno, noi adolescenti di Azione Cattolica, abbiamo invitato la sig. Lucia Brambilla, affinché ci
raccontasse della sua esperienza e dei 75 anni trascorsi nell’Azione Cattolica.
Lucia ci ha descritto l’organizzazione del catechismo dell’associazione ai suoi tempi, che prevedeva la suddivisione fra maschi e femmine …persino in chiesa! Secondo la suddivisione femminile, le più giovani si chiamavano Piccolissime, gruppo che comprendeva le bambine dai 3 ai 6 anni; poi c’erano la Beniamine dai 6 ai 10 anni, dopo di che si diventava Aspiranti minori, dai 16 anni Aspiranti maggiori e infine le Effettive dai 18 anni in poi.
Lucia ci ha descritto l’organizzazione del catechismo dell’associazione ai suoi tempi, che prevedeva la suddivisione fra maschi e femmine …persino in chiesa! Secondo la suddivisione femminile, le più giovani si chiamavano Piccolissime, gruppo che comprendeva le bambine dai 3 ai 6 anni; poi c’erano la Beniamine dai 6 ai 10 anni, dopo di che si diventava Aspiranti minori, dai 16 anni Aspiranti maggiori e infine le Effettive dai 18 anni in poi.
Gli incontri si tenevano una
volta a settimana, generalmente la domenica, ad eccezione delle Effettive che
si riunivano il venerdì sera. Veniva ogni volta effettuato l’appello , detto
“chiama”, …era importante perciò essere sempre presenti per testimoniare il
proprio impegno! Durante questi incontri si studiava il catechismo a memoria e
le conoscenze acquisite venivano verificate alla fine dell’anno da un sacerdote
La vita della signora Lucia è
stata sempre volta all’impegno nell’ambito religioso frequentando fin da
piccola l’Azione Cattolica e diventando “delegata”, ovvero catechista, già dai
14 anni. Il suo impegno è proseguito anche in altri ambiti come nella Caritas o
nella San Vincenzo e ancora oggi non è terminato.
Lucia Brambilla è sempre stata
una donna attiva, riusciva a conciliare il lavoro nella fabbrica Testori con il
suo impegno religioso. Infatti, ogni mattina si recava in chiesa a ricevere la
comunione prima di andare (alle sei di mattina) al lavoro…e spesso le è capitato di arrivare in
ritardo e di essere ripresa dal principale!
Le abbiamo, infine, chiesto un
consiglio su come poter vivere meglio il nostro essere cristiani ed Ella ci ha
invitato ad andare spesso a Messa e a rendere visibili agli altri i valori in
cui crediamo. Non dobbiamo aver il timore di essere considerati diversi, perché
questa diversità si basa su ciò che siamo e sulla tra fede.
A cura di Anna Chiara
Terragni e Anna Caruso
DOPOGUERRA
La ricostruzione e lo sviluppo
degli anni 50 hanno visto, in Italia, l’impegno di una generazione in cui tanti
si sono formati in Azione Cattolica.
Anche a Novate l’associazione
ha messo a disposizione della comunità cristiana e dell’ambiente civile grandi
personalità: tra queste Angelo Testori,
Felice Uboldi, Carlo Demetrio Faroldi. Sono persone che, avendo maturato una
solida formazione cristiana nelle fila dell’Azione Cattolica, hanno saputo
contribuire in maniera determinante, per le loro competenze e con una visione
lungimirante e strategica, alla crescita ecclesiale ed alla nascita e sviluppo
di associazioni, cooperative, organismi per rispondere a bisogni diffusi, con
una presenza qualificata del mondo cattolico sul territorio.
Sono questi gli anni della
costruzione dell’Oratorio Maschile San Luigi, del “Circolino” di via Garibaldi
(luogo di ritrovo e sede delle ACLI, di associazioni ricreative come le “Alte
Vette”, del partito della Democrazia Cristiana), della costituzione della
cooperativa di consumo “Lavoratore ACLI”, di abitazione “Casa Nostra”.
Felice
Uboldi (1896-1979), nacque a Milano dove frequentò gli studi
diplomandosi in Ragioneria.
Chiamato alle armi nel 1916 fu
comandato sul fronte di guerra del Carso. Fatto prigioniero l’1/11/1917 fu
tradotto a Raastatt-Ellwagen in Germania fino al 1918. Nella grande
tribolazione di quel periodo ebbe la forza di raccontare le varie vicende della
guerra e della prigionia e di scrivere una raccolta di preghiere da cui
emergono la sua sensibilità e la sua visione della vita, fiduciosa in Dio e
attenta alla persona umana.
Dopo il servizio militare
(1916-1918) lavorò presso il Banco Ambrosiano, prima in qualità di impiegato,
poi come funzionario e dirigente.
Sposatosi con Cecilia
Facchinetti nel 1926, ebbe sette figli.
Formatosi nell’Azione
Cattolica, fu presidente della Federazione Giovanile Diocesana dal 1924 al 1934. In questo periodo,
con coraggio ed accorta prudenza, difese i circoli giovanili cattolici dalle
minacce delle squadre fasciste, che non sopportavano altre organizzazioni.
Dopo un decennio di
presidenza, Uboldi potè vantare un lusinghiero bilancio avendo saputo portare
le associazioni parrocchiali dei giovani da 358 a 547 e gli aderenti da 7.720 a 24.989.
Successivamente venne nominato
Presidente cittadino di Milano degli “Uomini di A.C.” e, ancora nel 1955, su
invito dell’arcivescovo Montini (futuro Papa Paolo VI) accettò l’incarico di
Presidente della Giunta Diocesana. Per i merito acquisiti Papa Pio XII lo
nominò commendatore dell’Ordine di san Gregorio Magno.
Durante la seconda guerra
mondiale, sfollato a Fenegrò (CO), fu eletto Sindaco per più legislature. Per
motivi di lavoro si trasferì con la famiglia a Novate Milanese.
Qui fu cofondatore della
cooperativa di abitazione “Casa Nostra”, della quale fu nominato primo
Presidente. Sotto la sua direzione e amministrazione oltre 700 famiglie hanno
potuto ottenere la casa in proprietà
MT 8/2009 su testi di Aleardo
Faroldi, Aldo De Ponti, Gianluigi Zucca
Carlo
Demetrio Faroldi (1909-2002) nacque a Salsomaggiore Terme; si
trasferì a Milano nel 1937 e giunse nel 1943 a Novate Milanese, con la famiglia, dopo
alcuni spostamenti a causa dei bombardamenti.
Assunto dalla Fratelli
Testori, partecipò attivamente alla vita religiosa, sociale, civile e politica
di Novate, della Diocesi, della Provincia.
Gli anni difficili della
guerra lo videro, con don Giovanni Arrigoni, organizzatore delle attività
caritative della parrocchia e mantenere i contatti con i militari ed i
prigionieri novatesi sparsi sui diversi fronti.
Nel 1945 fa parte del Comitato
di Liberazione Nazionale locale e
diviene Vice Sindaco nella giunta provvisoria. Eletto consigliere comunale
nelle liste della Democrazia Cristiana, venne confermato fino al 1956.
Dal 1946 fu promotore
dell’esigenza della costruzione del nuovo Oratorio Maschile (San Luigi), fu
co-fondatore e vicepresidente della Cooperativa Casa Nostra, si prestò
attivamente per la realizzazione della casa di riposo Oasi San Giacomo, voluta
dalla famiglia Testori.
Fu particolarmente attivo
nell’Azione Cattolica, fu segretario diocesano degli Uomini di A.C. sotto la
presidenza di Angelo Testori, di cui fu grande amico e consigliere personale.
Organizzatore della “Buona
Stampa”, componente del Direttivo “Unione Cattolica Stampa Italiana”,
cofondatore della “CISL” milanese e delle “ACLI tessili”, diede il suo fattivo
contributo alle numerose associazioni locali ed alle opere parrocchiali.
Carlo Demetrio Faroldi, con il
cav. Edoardo Testori, fu cofondatore nel 1946 dell’Associazione Italiana
Laringectomizzati, che assiste i malati colpiti da tumore alla laringe e le
loro famiglie.
La penna e la parola sono
sempre stati i suoi strumenti. Giornalista pubblicista, appariva spesso sui
quotidiani e periodici, in particolare quelli cattolici.
Sostenitore fino alla fine
dell’Azione Cattolica, ne sollecitò con passione il rilancio.
MT 8/2009 su testi di Aleardo Faroldi, Aldo De Ponti,
Gianluigi Zucca
ANGELO
TESTORI
Orfano di madre in
giovanissima età fu cresciuto dal padre.
Si trasferì da piccolo, con la
famiglia, a Novate Milanese, dove frequentò le scuole elementari. Proseguì poi
gli studi presso il Collegio Arcivescovile di Saronno.
Si laureò in ingegneria
industriale nel 1927 ed entrò subito nella fabbrica di famiglia a Novate
portando il suo prezioso contributo allo sviluppo della S.A. Fratelli Testori.
La formazione spirituale
avvenne con la frequentazione attiva della Gioventù Cattolica, alla scuola di
Mons. Francesco Olgiati.
Si distinse nella comunità
oratoriana di Novate per il suo alto spirito di pietà e dedizione
all’apostolato e per la semplicità del suo carattere.
Fece parte dell’Azione
Cattolica sotto la presidenza di Carlo Perini e, dopo aver ricoperto varie
cariche nel Consiglio Diocesano, mirando alla realizzazione del motto
dell’associazione “preghiera, azione, sacrificio”, venne nominato nel 1942 dal
Card. Schuster Presidente Diocesano, carica che mantenne fino al 1962.
Più tardi divenne Vice
Presidente Nazionale dell’Unione Uomini Cattolici con il prof. Luigi Gedda ed
il prof. Agostino Saltarello.
Fu cofondatore e, per numerosi
anni, Presidente Lombardo dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti.
Era abituato a pensare e ad
agire in termini di apostolato: “darsi tutto a tutti, per tutti guadagnare a
Cristo” era l’espressione di San Paolo fatta sua con i fatti più che con le
parole.
L’impegno ecclesiale non lo
distolse da una partecipazione attiva alla vita civile. Nel 1945 fece parte del
Comitato di Liberazione a Novate Milanese, quale rappresentante della
Democrazia Cristiana. Entrato a far parte del Consiglio Comunale, rimase in
carica fino al 1952 per passare poi a Sormano, dove per circa vent’anni ricoprì
la carica di Sindaco.
Dal 1954 al 1983 fu membro
dell’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Imprenditore illuminato,
diresse l’azienda di famiglia con successo promuovendo, al tempo stesso,
interventi a favore dei dipendenti (assegni famigliari, case per i lavoratori,
provvidenze per le lavoratrici madri).
A Novate si adoperò per la
costituzione della Cooperativa Casa Nostra, per la realizzazione del
“Circolino” di via Garibaldi e della casa di riposo Oasi San Giacomo.
Benefattore della Parrocchia,
ne fu sempre un autorevole punto di riferimento.
MT 8/2009 su
testi di Nazzareno Pampado e Aleardo Faroldi