STORIA


SERVIRE
         

Il primo febbraio 2009 compie 85 anni, di cui 81 passati come socia di Azione Cattolica.

Sì, perché Alma Sala Varani già a 4 anni (siamo nel 1928) faceva parte delle “Piccolissime”, seguite da Suor Emilia o suor Maria, non si ricorda bene. Sua mamma (Colombo Carolina) faceva parte delle Donne di Azione Cattolica, assieme alla mamma di Mariangela e Vincenzo Torriani, e voleva che la figlia seguisse da subito l’associazione.

Poi, naturalmente, ha seguito tutte le tappe dell’Azione Cattolica:

-          Beniamina a 8 anni
-          Aspirante a 12 anni
-          Gioventù Femminile a 16 anni
-          Effettiva a 18 anni e delegata aspiranti.
Le responsabili di cui si ricorda sono state: Giuseppina Pizzi, Giuseppina Lovati, Angela Scorti, Angelina Beccalli.

Si ricorda in particolare gli anni della gioventù (1940-1945), quando si ritrovavano la domenica pomeriggio con don Giovanni Arrigoni all’Oratorio Femminile, che allora (e fino agli anni 60) si trovava nell’attuale scuola materna di via Bollate. Lei e le altre “Effettive”: Alma Sioli, Annunciata Tradati, Giuseppina Tradati, Annunciata Bonvicini, Bambina Giussani, Mariangela Torriani (che poi sposerà Giancarlo Boldorini). Stavano lì fino alle 7 di sera, poi venivano i giovani: Vincenzo Torriani (quello del Giro d’Italia), Paolino Torriani (Presidente dei Giovani che sarebbe morto in guerra, come ricorda una lapide in un’aula dell’Oratorio Maschile) e altri.

Grande prete, quel don Giovanni, che tra le tante iniziative si occupava di mandare i pacchi con i viveri ai prigionieri in Germania. E nei pacchi, quanto pane sfornato straordinariamente dal panificio della famiglia dell’Alma, in  via Bertola. Una famiglia sempre disponibile ad accogliere (anche nascondendo in casa i partigiani), a servire, a fare del bene. A quanti sacerdoti  l’Alma ed il marito Pino Varani hanno fornito aiuto, servizio e amicizia.

Una disponibilità al servizio personale e nelle organizzazioni (San Vincenzo, Gruppo Carità, Unitalsi, Oasi San Giacomo).
Dopo tutto per l’Alma “la mia vita è sempre stata servire”.

Intervista del 6/12/2008 - MT


UNA VITA CON L’AZIONE CATTOLICA

Durante il nostro cammino di quest’anno, noi adolescenti di Azione Cattolica, abbiamo invitato la sig. Lucia Brambilla, affinché ci raccontasse della sua esperienza e dei 75 anni trascorsi nell’Azione Cattolica.


Lucia ci ha descritto l’organizzazione del catechismo dell’associazione ai suoi tempi, che prevedeva la suddivisione fra maschi e femmine …persino in chiesa! Secondo la suddivisione femminile, le più giovani si chiamavano Piccolissime, gruppo che comprendeva le bambine dai 3 ai 6 anni; poi c’erano la Beniamine dai 6 ai 10 anni, dopo di che si diventava Aspiranti minori, dai 16 anni Aspiranti maggiori e infine le Effettive dai 18 anni in poi.
Gli incontri si tenevano una volta a settimana, generalmente la domenica, ad eccezione delle Effettive che si riunivano il venerdì sera. Veniva ogni volta effettuato l’appello , detto “chiama”, …era importante perciò essere sempre presenti per testimoniare il proprio impegno! Durante questi incontri si studiava il catechismo a memoria e le conoscenze acquisite venivano verificate alla fine dell’anno da un sacerdote

La vita della signora Lucia è stata sempre volta all’impegno nell’ambito religioso frequentando fin da piccola l’Azione Cattolica e diventando “delegata”, ovvero catechista, già dai 14 anni. Il suo impegno è proseguito anche in altri ambiti come nella Caritas o nella San Vincenzo e ancora oggi non è terminato.

Lucia Brambilla è sempre stata una donna attiva, riusciva a conciliare il lavoro nella fabbrica Testori con il suo impegno religioso. Infatti, ogni mattina si recava in chiesa a ricevere la comunione prima di andare (alle sei di mattina) al  lavoro…e spesso le è capitato di arrivare in ritardo e di essere ripresa dal principale!

Le abbiamo, infine, chiesto un consiglio su come poter vivere meglio il nostro essere cristiani ed Ella ci ha invitato ad andare spesso a Messa e a rendere visibili agli altri i valori in cui crediamo. Non dobbiamo aver il timore di essere considerati diversi, perché questa diversità si basa su ciò che siamo e sulla tra fede.

A cura di Anna Chiara Terragni e Anna Caruso


DOPOGUERRA

La ricostruzione e lo sviluppo degli anni 50 hanno visto, in Italia, l’impegno di una generazione in cui tanti si sono formati in Azione Cattolica.
Anche a Novate l’associazione ha messo a disposizione della comunità cristiana e dell’ambiente civile grandi personalità: tra queste Angelo Testori, Felice Uboldi, Carlo Demetrio Faroldi. Sono persone che, avendo maturato una solida formazione cristiana nelle fila dell’Azione Cattolica, hanno saputo contribuire in maniera determinante, per le loro competenze e con una visione lungimirante e strategica, alla crescita ecclesiale ed alla nascita e sviluppo di associazioni, cooperative, organismi per rispondere a bisogni diffusi, con una presenza qualificata del mondo cattolico sul territorio.
Sono questi gli anni della costruzione dell’Oratorio Maschile San Luigi, del “Circolino” di via Garibaldi (luogo di ritrovo e sede delle ACLI, di associazioni ricreative come le “Alte Vette”, del partito della Democrazia Cristiana), della costituzione della cooperativa di consumo “Lavoratore ACLI”, di abitazione “Casa Nostra”.

Felice Uboldi (1896-1979), nacque a Milano dove frequentò gli studi diplomandosi in Ragioneria.
Chiamato alle armi nel 1916 fu comandato sul fronte di guerra del Carso. Fatto prigioniero l’1/11/1917 fu tradotto a Raastatt-Ellwagen in Germania fino al 1918. Nella grande tribolazione di quel periodo ebbe la forza di raccontare le varie vicende della guerra e della prigionia e di scrivere una raccolta di preghiere da cui emergono la sua sensibilità e la sua visione della vita, fiduciosa in Dio e attenta alla persona umana.
Dopo il servizio militare (1916-1918) lavorò presso il Banco Ambrosiano, prima in qualità di impiegato, poi come funzionario e dirigente.
Sposatosi con Cecilia Facchinetti nel 1926, ebbe sette figli.
Formatosi nell’Azione Cattolica, fu presidente della Federazione Giovanile Diocesana dal 1924 al 1934. In questo periodo, con coraggio ed accorta prudenza, difese i circoli giovanili cattolici dalle minacce delle squadre fasciste, che non sopportavano altre organizzazioni.
Dopo un decennio di presidenza, Uboldi potè vantare un lusinghiero bilancio avendo saputo portare le associazioni parrocchiali dei giovani da 358 a 547 e gli aderenti da 7.720 a 24.989.
Successivamente venne nominato Presidente cittadino di Milano degli “Uomini di A.C.” e, ancora nel 1955, su invito dell’arcivescovo Montini (futuro Papa Paolo VI) accettò l’incarico di Presidente della Giunta Diocesana. Per i merito acquisiti Papa Pio XII lo nominò commendatore dell’Ordine di san Gregorio Magno.
Durante la seconda guerra mondiale, sfollato a Fenegrò (CO), fu eletto Sindaco per più legislature. Per motivi di lavoro si trasferì con la famiglia a Novate Milanese.
Qui fu cofondatore della cooperativa di abitazione “Casa Nostra”, della quale fu nominato primo Presidente. Sotto la sua direzione e amministrazione oltre 700 famiglie hanno potuto ottenere la casa in proprietà

MT 8/2009 su testi di Aleardo Faroldi, Aldo De Ponti, Gianluigi Zucca


Carlo Demetrio Faroldi (1909-2002) nacque a Salsomaggiore Terme; si trasferì a Milano nel 1937 e giunse nel 1943 a Novate Milanese, con la famiglia, dopo alcuni spostamenti a causa dei bombardamenti.

Assunto dalla Fratelli Testori, partecipò attivamente alla vita religiosa, sociale, civile e politica di Novate, della Diocesi, della Provincia.
Gli anni difficili della guerra lo videro, con don Giovanni Arrigoni, organizzatore delle attività caritative della parrocchia e mantenere i contatti con i militari ed i prigionieri novatesi sparsi sui diversi fronti.

Nel 1945 fa parte del Comitato di Liberazione  Nazionale locale e diviene Vice Sindaco nella giunta provvisoria. Eletto consigliere comunale nelle liste della Democrazia Cristiana, venne confermato fino al 1956.

Dal 1946 fu promotore dell’esigenza della costruzione del nuovo Oratorio Maschile (San Luigi), fu co-fondatore e vicepresidente della Cooperativa Casa Nostra, si prestò attivamente per la realizzazione della casa di riposo Oasi San Giacomo, voluta dalla famiglia Testori.

Fu particolarmente attivo nell’Azione Cattolica, fu segretario diocesano degli Uomini di A.C. sotto la presidenza di Angelo Testori, di cui fu grande amico e consigliere personale.
Organizzatore della “Buona Stampa”, componente del Direttivo “Unione Cattolica Stampa Italiana”, cofondatore della “CISL” milanese e delle “ACLI tessili”, diede il suo fattivo contributo alle numerose associazioni locali ed alle opere parrocchiali.

Carlo Demetrio Faroldi, con il cav. Edoardo Testori, fu cofondatore nel 1946 dell’Associazione Italiana Laringectomizzati, che assiste i malati colpiti da tumore alla laringe e le loro famiglie.

La penna e la parola sono sempre stati i suoi strumenti. Giornalista pubblicista, appariva spesso sui quotidiani e periodici, in particolare quelli cattolici.

Sostenitore fino alla fine dell’Azione Cattolica, ne sollecitò con passione il rilancio.

MT 8/2009 su testi di Aleardo Faroldi, Aldo De Ponti, Gianluigi Zucca



ANGELO TESTORI

Angelo Testori nacque a Sormano il 17/6/1905 da Giacomo Testori e Giuseppina Rusconi.
Orfano di madre in giovanissima età fu cresciuto dal padre.
Si trasferì da piccolo, con la famiglia, a Novate Milanese, dove frequentò le scuole elementari. Proseguì poi gli studi presso il Collegio Arcivescovile di Saronno.
Si laureò in ingegneria industriale nel 1927 ed entrò subito nella fabbrica di famiglia a Novate portando il suo prezioso contributo allo sviluppo della S.A. Fratelli Testori.

La formazione spirituale avvenne con la frequentazione attiva della Gioventù Cattolica, alla scuola di Mons. Francesco Olgiati.
Si distinse nella comunità oratoriana di Novate per il suo alto spirito di pietà e dedizione all’apostolato e per la semplicità del suo carattere.

Fece parte dell’Azione Cattolica sotto la presidenza di Carlo Perini e, dopo aver ricoperto varie cariche nel Consiglio Diocesano, mirando alla realizzazione del motto dell’associazione “preghiera, azione, sacrificio”, venne nominato nel 1942 dal Card. Schuster Presidente Diocesano, carica che mantenne fino al 1962.

Più tardi divenne Vice Presidente Nazionale dell’Unione Uomini Cattolici con il prof. Luigi Gedda ed il prof. Agostino Saltarello.

Fu cofondatore e, per numerosi anni, Presidente Lombardo dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti.

Era abituato a pensare e ad agire in termini di apostolato: “darsi tutto a tutti, per tutti guadagnare a Cristo” era l’espressione di San Paolo fatta sua con i fatti più che con le parole.

L’impegno ecclesiale non lo distolse da una partecipazione attiva alla vita civile. Nel 1945 fece parte del Comitato di Liberazione a Novate Milanese, quale rappresentante della Democrazia Cristiana. Entrato a far parte del Consiglio Comunale, rimase in carica fino al 1952 per passare poi a Sormano, dove per circa vent’anni ricoprì la carica di Sindaco.
Dal 1954 al 1983 fu membro dell’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Imprenditore illuminato, diresse l’azienda di famiglia con successo promuovendo, al tempo stesso, interventi a favore dei dipendenti (assegni famigliari, case per i lavoratori, provvidenze per le lavoratrici madri).
A Novate si adoperò per la costituzione della Cooperativa Casa Nostra, per la realizzazione del “Circolino” di via Garibaldi e della casa di riposo Oasi San Giacomo.
Benefattore della Parrocchia, ne fu sempre un autorevole punto di riferimento.

MT 8/2009 su testi di Nazzareno Pampado e Aleardo Faroldi